Un articolo dedicato alla nostra insoddisfazione perenne e a quello che è l’unico vero segreto per liberarsene definitivamente (grazie ad una “lente”).
“L’insoddisfazione è l’ombra dell’ambizione.”
Henry H. Haskins.
L’insoddisfazione personale e lavorativa sta ormai diventando una malattia cronica nella nostra società. Hai mai provato a pensare a quali siano le cause?
Non c’è giorno che non arrivi notizia del ragazzino diventato milionario grazie ad un’app, della giovane artista diventata star su YouTube, del calciatore in erba diventato fenomeno. Al contempo però ci scontriamo quotidianamente con crisi, disoccupazione e ingiustizie.
Viviamo dunque in un’epoca in cui, in teoria, tutto è possibile, ma dove, in pratica, solo una sparuta minoranza riesce a realizzare i propri sogni. Ed è proprio questo contrasto tra le sfavillanti possibilità ed un’anonima realtà a creare in noi un profondo senso di insoddisfazione.
Come possiamo liberarcene? Esiste un metodo pratico per non essere sempre insoddisfatti?
Da bravo ambizioso quale sono, ho vissuto (e vivo) spesso periodi di insoddisfazione e, ogni volta, la risposta per uscirne è sempre la stessa: il metodo della “lente”.
André, vabbé tutto, ma che mi#?*ia c’entrano le lenti usate dai ragazzi per dar fuoco alle foglie col fatto che vorrei una vita con più soddisfazioni?!
Continua a leggere l’articolo: prometto che non ne rimarrai insoddisfatto! ;-)
Le 3 fasi dell’insoddisfazione
Prima di parlarti del metodo della lente (e del perché è così efficace), dobbiamo vedere insieme quelle che sono le 3 fasi dell’insoddisfazione.
Sapere in quale fase ti trovi ti aiuterà a sfruttare al meglio questa strategia.
Se in questo momento senti che manca qualcosa nella tua vita, sta sicuro che stai attraversando una di queste 3 fasi. Scommettiamo? ;-)
1. La Notte
Quando abbiamo difficoltà a soddisfare i nostri bisogni primari, ovvero quelli che Maslow nella sua famosa piramide definisce bisogni fisiologici e di sicurezza (salute, soldi, occupazione, etc.), la nostra insoddisfazione è ai massimi livelli.
Questa è la fase della “Notte“.
Tutto intorno a noi è buio e c’è solo la fioca luce della luna a guidarci, ma di fatto ci sentiamo persi ed incapaci di superare i nostri ostacoli.
Causa della nostra insoddisfazione
Le preoccupazioni.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
L’importanza di affrontare le difficoltà: la storia della farfalla
2. La Nebbia
“L’insoddisfazione è la consapevolezza di non aver compiuto il proprio cammino.”
Carlo Peparello.
Soddisfatti i nostri bisogni basilari, il nostro senso di insoddisfazione si placa, ma non per molto.
Passata la “Notte” infatti, rischiamo di ritrovarci in mezzo alla “Nebbia” del mattino, confusi su quale sia per noi la strada giusta da percorrere.
Siamo in salute, riusciamo a mettere insieme il pranzo con la cena, ma la nostra vita è piatta, priva di stimoli. Né il lavoro, né la vita personale ci fanno sentire realizzati. Insomma, ci ritroviamo nuovamente… insoddisfatti.
Siamo convinti che questa vita non ci appartenga, che la nostra strada, lo scopo per cui siamo venuti al mondo, sia là da qualche parte, ma non siamo in grado di capire dove.
Causa della nostra insoddisfazione
La noia.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
10 domande per capire cosa fare nella tua vita
3. Il Giorno
“L’insoddisfazione è il primo passo nel progresso di un uomo o di una nazione.”
Oscar Wilde.
La terza fase è quella in cui arriva il sole ad illuminare il nostro percorso: sappiamo finalmente di essere sulla strada giusta, sappiamo dove vogliamo arrivare, eppure… porca di quella paletta, dopo un po’, il senso di insoddisfazione si insinua nuovamente nelle nostre giornate.
Siamo nella fase del “Giorno“.
Le cose vanno bene, fin troppo bene: non riusciamo a star dietro agli impegni, siamo coinvolti in 1.000 progetti, giriamo a destra e a manca come trottole, eppure le nostre ambizioni sembrano allontanarsi piuttosto che avvicinarsi.
Causa della nostra insoddisfazione
Le distrazioni.
Un articolo di approfondimento
se ti trovi in questa fase
La legge di Curly e il segreto della vita
Per concludere la nostra metafora astronomico-meteorologica…
…di “Notte” manca la luce, con la “Nebbia” la luce viene rimbalzata da milioni di particelle d’acqua, di “Giorno” quella stessa luce si disperde in mille direzioni.
Qualsiasi sia la fase che stiamo attraversando, corriamo comunque il rischio di ritrovarci insoddisfatti. Come se ne esce?
Come smettere di sentirsi insoddisfatti: il metodo della lente
La luce non è altro che la nostra energia, la nostra attenzione, la nostra volontà.
Se vogliamo davvero sbarazzarci del senso di insoddisfazione cronica, che governa le nostre giornate, dobbiamo imparare a focalizzare questa “luce” in un unico punto e “bruciare”, uno dopo l’altro, gli ostacoli e i problemi che ci allontanano dai nostri obiettivi.
Esattamente come facevamo da bambini concentrando la luce solare su un foglio di carta grazie ad una lente.
Che tu stia attraversando la fase della “Notte”, della “Nebbia” o del “Giorno”, l’unico modo per tornare a vivere giornate appaganti è quello di CONCENTRARE ogni singolo grammo delle risorse mentali a tua disposizione su un unico ostacolo, progetto o obiettivo, finché non lo avrai superato, concluso o raggiunto.
Il metodo della lente in pratica: brucia l’insoddisfazione!
Non è la prima volta che ti consiglio di focalizzare le tue energie mentali.
L’idea è di per sé molto semplice ed intuitiva, eppure, quando si tratta di metterla in pratica, tempo qualche giorno e torniamo ad essere inghiottiti dalla disperazione della “Notte”, dalla confusione della “Nebbia” o dalla distrazione del “Giorno”.
Ecco 3 consigli pratici per far funzionare al meglio questo metodo:
- Inizia dalle piccole attività. A volte siamo così insoddisfatti della nostra vita che vorremmo semplicemente cambiare TUTTO. Ed inevitabilmente rimane tutto come prima. Tentare di raggiungere da subito obiettivi troppo ambiziosi, ci porta a disperdere la fioca “luce” a nostra disposizione (soprattutto se siamo immersi nel buio della “Notte”). Se vuoi davvero diventare un maestro del metodo della lente devi imparare a padroneggiarlo nelle attività più semplici: (A) rifai il letto ogni mattina. (B) Studia per un intero pomodoro senza controllare internet o smartphone. (C) Decidi su cosa lavorare nei prossimi 60 minuti e porta a termine quella singola attività senza distrazioni.
- Non prendere nuovi impegni. Chi ha letto Start! sa bene che tendiamo a sovrastimare le capacità del nostro “Io futuro”. Questo ci porta a prendere troppi impegni che difficilmente riusciremo a rispettare e che di conseguenza possono dimostrarsi solo l’ennesima fonte di insoddisfazione. Stop the madness! Applicare il metodo della lente significa anche RIFIUTARE qualsiasi impegno che non contribuisca direttamente alla realizzazione dei nostri obiettivi. (Questo vale anche nella fase della “Nebbia”: se i tuoi obiettivi non ti sono chiari è meglio testarne a fondo uno alla volta piuttosto che rincorrerne 100 contemporaneamente).
“Lepores duo qui insequitur, is neutrum capit / Chi insegue due lepri non ne prende nessuna.”
Detto latino.
- Innamorati del vuoto. Soprattutto nella fase del “Giorno”, siamo così abbagliati dalle mille opportunità che quasi disprezziamo i momenti di ozio (quello vero). La nostra però somiglia ad una fame nervosa che non ci rende mai sazi. Da qui il profondo senso di insoddisfazione. Dobbiamo dunque tornare ad innamorarci del “vuoto”: ovvero di quei momenti di relax assoluto, quasi noia, in cui ci sconnettiamo da tutto e da tutti per immergerci in un bel racconto, nelle note di un album o nella natura incontaminata.
L’articolo finisce qui. Magari hai qualche dubbio sull’efficacia del metodo della lente o semplicemente lo accantonerai tra le tante cose da provare un giorno, chissà quando.
Prima di farlo, prima di essere risucchiato nel solito tran tran quotidiano, chiediti se ripetere quanto fatto finora ti aiuterà davvero a liberarti dalla tua insoddisfazione personale e lavorativa.
Credo che entrambi conosciamo quale sia la risposta.
E allora dai una possibilità al metodo della lente: applicalo anche solo per 24 ore, e se dopo una giornata in cui avrai concentrato le tue risorse mentali su poche cose importanti, ti sentirai comunque insoddisfatto, beh avrai tutto il diritto di aggiungerlo alla lista delle psico-cazzate.
Se invece le cose andranno diversamente, come credo, sarò davvero curioso di leggere la tua esperienza nei commenti.
Ps. Come al solito, anche questa settimana ho preparato per gli iscritti alla newsletter una “chicca” sfiziosa. La versione audio di questo articolo. Se sei già iscritto, trovi il link all’audio-articolo nell’email che ti ho inviato l’11 maggio 2015.
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Buona settimana, Andrea.
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