Se non vuoi invecchiare sopra i libri, ti consiglio di utilizzare queste 3 tecniche di studio veloce.
“Per acquisire la conoscenza serve studiare, ma per acquisire l’esperienza serve osservare.”
Marilyn vos Savant.
Leggevo recentemente di questo arzillo vecchietto che ha tagliato il traguardo della laurea all’invidiabile età di 94 anni.
Anthony, questo il nome del neolaureato più vecchio d’America, era iscritto all’Università da quando di anni ne aveva 19!
Credo che questo ridefinisca completamente il concetto di “fuori corso“.
Intendiamoci, stop più o meno forzati durante gli studi universitari possono capitare a tutti. Magari nel tuo caso non c’è stata di mezzo la seconda guerra mondiale, come per Anthony, ma ricominciare a studiare dopo un’interruzione non è facile per nessuno.
Nell’articolo di oggi vedremo 3 tecniche di studio veloce che ti aiuteranno a rimetterti in pari con gli esami e a portare a casa l’agognato titolo di studio (prima di compiere 94 anni!).
Ps. ricordami poi a fine post di raccontarti cosa ha risposto quel simpaticone di Anthony ad una cronista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto dopo la laurea ;-)
Alcune precisazioni sulle tecniche di studio che vedremo…
Le tecniche di studio di cui parleremo oggi sono rivolte in particolare modo a quegli studenti che hanno degli esami arretrati. Per questo motivo, metteremo da parte le strategie che prevedono la frequenza dei corsi e ci concentreremo esclusivamente sullo studio in autonomia.
Nello specifico ti proporrò una tecnica per ogni fase di una sessione di studio efficace:
- la preparazione.
- l’esecuzione.
- la ripetizione.
Per avere una panoramica più ampia di quello che dovrebbe essere un metodo di studio universitario completo (che includa quindi lezioni, appunti, studio, esami, etc.), puoi fare riferimento a questo articolo.
Bene, ciancio alle bande, Iniziamo!
Tecnica di studio #1 (preparazione): il samurai
“La semplicità è la necessità di distinguere sempre, ogni giorno, l’essenziale dal superfluo.”
Ermanno Olmi.
Durante la battaglia i movimenti di un samurai sono eleganti: ogni azione è mirata ad un risultato ben preciso, ogni grammo di energia è speso per il raggiungimento di un obiettivo specifico, ogni pensiero è focalizzato sul qui ed ora.
Lo studente efficace dovrebbe seguire lo stesso approccio.
Studiare velocemente infatti non significa studiare in maniera approssimativa. Anzi: è l’esatto contrario. Mi spiace, anche questa volta i cazzeggiatori professionisti saranno delusi :-D
Se vuoi ridurre le ore di studio, devi infatti aumentare esponenzialmente la qualità del tempo che passi sui libri. Questo obiettivo lo si raggiunge eliminando tutto ciò che è superfluo, tutto ciò che non contribuisce attivamente al tuo apprendimento.
Prima di iniziare la tua prossima sessione di studio, rispondi a queste due semplici domande:
- Di cosa ho bisogno per studiare? Ti serve il libro di testo, gli appunti, le slides del Professore? Di cosa hai assoluta necessità per preparare l’esame? Non solo. Stabilito qual è il materiale su cui devi studiare, continua a ripeterti questa prima domanda per definire le tue priorità nel tuo studio: quali argomenti devo conoscere alla perfezione? Quali mi permetteranno di svolgere al meglio gli esercizi dello scritto? Per quali altri mi devo preparare al meglio per sostenere un orale?
- Di cosa posso invece fare a meno? Questa seconda domanda è ancor più importante della prima. Eliminando tutto ciò che non è essenziale risparmierai ore ed ore di studio. La prima cosa di cui devi sbarazzarti sono le… distrazioni. Metti lo smartphone in modalità aereo, sconnetti il computer o il tablet da internet, spegni la TV. Una volta che ti sarai liberato da tutto ciò che è superfluo nel tuo ambiente di studio, inizia a scartare anche ciò di cui puoi fare a meno tra gli argomenti di studio. Sì, lo so: lo studente tipo soffre di “ansia da prestazione“: non si sente sicuro a meno che non abbia preparato TUTTO. Questo approccio però è perdente: non solo ti fa perdere una marea di tempo, ma paradossalmente ti porta a studiare in modo approssimativo ciò che davvero conta, pur di coprire l’intero programma. Per liberarti da questa “ansia da prestazione“, devi affrontare ogni nuovo capitolo avendo chiara in mente quella che definisco la Piramide dello Studio.
Rendi le tue tecniche di studio eleganti come i movimenti di un Samurai in battaglia e non dovrai più sprecare ore inutili sopra i libri.
Tecnica di studio #2 (esecuzione): l’eremita
“Se un problema necessita di assoluta concentrazione, interverrà di sicuro una distrazione assolutamente irresistibile.”
Legge di Hutchison.
Sono sicuro che questo secondo suggerimento solleverà più di una discussione. Poco importa: ognuno ha la sua opinione a riguardo ed è giusto che sia così.
Se vuoi diventare uno studente efficace però, devi testare prima di farti una tua opinione, altrimenti rimarrai legato a tecniche di studio antiquate.
Anche se pensi che certe strategie non facciano per te, dai loro una chance. Farai sempre in tempo a tornare ai tuoi vecchi metodi.
La seconda delle tecniche di studio che ti suggerisco consiste nel dare un taglio netto a:
- Gruppi di studio.
- Biblioteche affollate.
- Aule studio gremite.
Sono dei buchi neri per la tua concentrazione e i loro svantaggi superano di gran lunga eventuali lati positivi. Non mi credi?
Prendiamo l’esempio dei gruppi di studio. Il vecchio adagio dice che “il numero fa la forza“. Ecco, appunto, la forza, non l’intelligenza. La verità è che studiare in gruppo significa:
- Adattarsi al ritmo dello studente più lento del gruppo.
- Moltiplicare le distrazioni per il numero dei componenti del gruppo.
- Ridurre la propria capacità di ragionamento, cadendo in trappole come il groupthink.
Come detto, oltre ad evitare lo studio di gruppo, evita proprio aule studio e biblioteche, preferendo piuttosto luoghi in cui nessuno possa distrarti. L’ideale sarebbe avere un luogo dedicato unicamente allo studio e in cui entrano solo il tuo cervello, i tuoi libri e una bottiglia d’acqua (nient’altro).
In questo modo infatti, ogni volta che entrerai in questo luogo il tuo cervello si setterà in automatico sulla [modalità studio], aiutandoti così a raggiungere rapidamente lo stato ottimale per il tuo apprendimento.
Per migliorare la tua concentrazione ti consiglio poi di provare la tecnica del mandarino.
Tecnica di studio #3 (ripetizione): il canguro
“Dimmi e io dimentico. Insegnami e io ricordo. Coinvolgimi e io imparo.”
B.Franklin.
Concludiamo l’articolo con una strategia per migliorare e velocizzare la tua fase di ripetizione.
Punto primo: se non ripeti, sei un pirlotto! :-D
No, sul serio, ripetere ad alta voce è la chiave per fare completamente tua una materia.
Certo, se sei in un’aula studio questa fase diventa praticamente impossibile: altro motivo per evitarle come la peste!
Ma anche se studi nel luogo giusto e sei abituato a ripetere quanto studiato, scommetto che commetti questo errore da principianti…
– Ripeti il materiale nello stesso ordine in cui lo hai studiato, cioè in ordine sequenziale, capitolo dopo capitolo –
T’ho beccato, eh?!
Per carità, non è una tragedia, ma se vuoi spremere il massimo dalla fase di ripetizione devi adottare la tecnica del canguro, anche nota come interleaved practice.
Il modo più efficace per ripetere infatti è farlo estraendo in maniera casuale i singoli argomenti da ripassare. Devi fare un po’ come un canguro che salta di qua e di là tra i diversi capitoli.
Se ci pensi, non è difficile capire perché questa tecnica funziona così bene: durante l’esame, raramente il Prof. ti chiederà degli argomenti nell’esatto ordine cronologico in cui sono stati spiegati. Se però tu hai studiato solo seguendo una specifica sequenza, rischi di andare nel pallone e fare la famigerata “scena muta“.
Ripetendo in modo casuale invece rafforzi la tua capacità di recuperare rapidamente qualsiasi cosa tu abbia studiato.
Non è un caso che il principio dell’interleaved practice sia uno dei elementi chiave della tecnica Minority Report che spiego nel mio manuale Studia meno, Studia meglio.
E a quanto pare, funziona…
Conclusioni
Mi auguro che applicando i principi di queste 3 tecniche di studio (Samurai, Eremita e Canguro) riuscirai finalmente a recuperare i tuoi esami arretrati.
Alla più brutta, organizziamo la festa di laurea all’ospizio ;-)
Per oggi è tutto… ah no! Aspetta, avevo promesso di raccontarti un’altra chicca del nostro amico Anthony, lo studente “diversamente giovane”!
Beh, a questa domanda della cronista: “Cosa farà ora che si è laureato?“, Anthony ha ben pensato di rispondere: “Prima di passare al master, credo che mi prenderò una pausa“. Un grande!
Se pensi di essere indietro negli studi, ricordati della tigna di Anthony ;-)
A lunedì prossimo! Andrea.
Foto tratte da Google Immagini.
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